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lunedì 3 settembre 2018

La gastronomia e lo sport siciliani, l'antichità classica, la letteratura, Sciascia e Pirandello

Quanti di noi hanno goduto ed apprezzato la luna nell'opera di Luigi Pirandello? 
 
 
 
Ebbene Blas Roca Rey ha fatto riferimento alla luna piena di qualche serata fa in questo video che ho girato vicino al tempio di Giunone nella mia città, Agrigento. 
 
 
 
In scena l'Iliade di Omero secondo Alessandro Baricco con questo attore e Monica Rogledi. 
 
 
 
Baricco ha fatto un'operazione moderata a mio parere: soltanto avvicinare nuove persone e nuovi pubblici al testo omerico.
 




Ebbene, la luna mi fa pensare subito a Ciàula scopre la luna, ma anche a due altre Novelle per un anno - Male di luna e Un cavallo nella luna.



Ciàula scopre la luna. In conclusione di Ciàula la luna viene introdotta in maniera indiretta, "vaga":

la buca, che lassù lassù si apriva come un occhio chiaro, d'una deliziosa chiarità d'argento.

Buca e occhio chiaro. Vedete, carissimi lettori, come la introduce Pirandello? Un pensiero che fossero gli estremi barlumi del giorno, ma si fa strada un pensiero:

Ma la chiaria cresceva, cresceva sempre più, come se il sole, 
che egli aveva pur visto tramontare, fosse rispuntato.

Ciàula sembra essere descritto come una persona non molto intelligente, ma egli si chiede, comunque, con un pensiero indiretto, Possibile? Non so se qualcuno di voi sia stato innamorato, carissimi (giovani) lettori; sicuramente tutti noi conosciamo la sensazione di una meraviglia immensa: 

 Restò - appena sbucato all'aperto - sbalordito. 

Tanto sbalordito che...

Il carico gli cadde dalle spalle. Sollevò un poco le braccia; 
aprì le mani nere in quella chiarità d'argento.

Immaginate lo stupore di questo trentenne, se ricordo bene (andiamo a controllare), che butta giù un fardello pesante. E, soprattutto, "permette" all'autore di creare un effetto bianco-nero intenzionale con le mani sporche ed umili (Ciàula potrebbe - forse - essere un capolavoro di realismo) ed il bianco argenteo e "prezioso" della luna così lontana. 

Grande, placida, come in un fresco, 
luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna.

Elle maiuscola nel testo dell'autore. Immaginatevi come debba essere Comitini, qui nella mia provincia di Agrigento, luogo in cui si svolge il romanzo, ad esempio d'estate. Ve lo scrivo io: a volte anche caldo bollente, magari di sera e di notte temperature più fresche (ma a quei tempi sembra non ci fosse il riscaldamento globale). Il cielo diventa oceano di silenzio. Sì, vediamo la luna (quasi) ogni giorno e tutti, Ciàula compreso, non le diamo importanza, ma arriva un giorno quando... 

Torniamo a parlare di amore, carissimi ragazzi e ragazze e carissimi lettori e lettrici. Non vi è mai capitato di innamorarvi di un ragazzo o di una ragazza o di un uomo o di una donna a cui non davate importanza e che all'improvviso diventa importantissima? O che qualcuno/qualcuna si innamorasse di voi e per anni non vi considerava importante? O - visto che può essere un ricordo doloroso, scritto con grande pudore - viceversa (da importante a meno importante/poco importante/non vale più nulla)?     
Sì, egli sapeva, sapeva che cos'era; ma come tante cose si sanno, 
a cui non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula, 
che in cielo ci fosse la Luna? 
Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva.

Addirittura la reazione è molto "religiosa" - o "amorosa", se preferite, forse di trance. Di estasi nel linguaggio pirandelliano. 

Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca.

Ripete per ben tre volte due parole, quasi a confermare l'estasi. Forse nel pensiero. Quasi come se fosse un bambino.

Eccola, eccola là, eccola là, la Luna... C'era la Luna! la Luna! 

E si raggiunge il climax finale con il punto di vista, prima, di Ciàula e, poi, della luna per concludere con le sensazioni dell'osservante. Una reazione che potrebbe anche accadere in una relazione amorosa, tornando al nostro discorso di prima.

E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, 
dalla grande dolcezza che sentiva, nell'averla scoperta, là, 
mentr'ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, 
ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, 
che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, 
nella notte ora piena del suo stupore.     

Beh, sicuramente oggi l'industria delle miniere esiste sempre meno in Sicilia. Forse una nuova novella differente rispetto a questa sarebbe ambientata in una miniera di sale o nel mondo del turismo minerario. Magari il/la protagonista sarebbe un precario o una precaria del settore.

Male di luna. L'astro viene introdotto in maniera "misteriosa":

Batà mugolò di nuovo, si scrollò tutto per un possente sussulto convulsivo, 
che parve gli moltiplicasse le membra; 
poi, col guizzo d'un braccio indicò il cielo, e urlò:
 - La luna!
Sidora, nel voltarsi per correre alla roba
difatti intravide nello spavento la luna in quintadecima, 
affocata, violacea, enorme, appena sorta dalle livide alture della Crocca.

Sidora potrebbe essere un diminuitivo di Isidora? E Batà di Sebastiano? Boh. E che parole come quintadecima e affocata... Mi ricorda un cinguettìo di una ragazza su parole oggi inusuali nell'opera di Pirandello. Ma soprattutto mi sto chiedendo: la luna può essere violacea? Io non l'ho mai vista così. Per Pirandello, invece, sì, può esserlo. E per voi? 

E le alture sono livide. Ma le montagne non sono solitamente marroni, verdi o bianche? Livide significa violacee. O no? Poi l'autore prende il sopravvento e diventa onnisciente, come lo definiscono i teorici del romanzo: 

Asserragliata dentro, tenendosi stretta 
come a impedire che le membra le si staccassero 
dal tremore continuo, crescente, invincibile, 
mugolando anche lei, forsennata dal terrore, 
udì poco dopo gli ululi lunghi, ferini, del marito che si scontorceva fuori, 
là davanti la porta, in preda al male orrendo che gli veniva dalla luna, 
e contro la porta batteva il capo, i piedi, i ginocchi, le mani, e la graffiava, 
come se le unghie gli fossero diventati artigli, e sbuffava, 
quasi nell'esasperazione d'una bestiale fatica rabbiosa, 
quasi volesse sconficcarla, schiantarla, quella porta, 
e ora latrava, latrava, come se avesse un cane in corpo, 
e daccapo tornava a graffiare, sbruffando, ululando, 
e a battervi il capo, i ginocchi.   

Che frase lunghissima, ben scritta, avvincente, quasi cinematografica! O no? Esaminatela bene nei particolari, se vi piace scrivere. E la luna causa persino uno svenimento:

Ma a traverso la grata di una finestra, in alto, nella parete di faccia, 
di nuovo scorse la luna, ora limpida, che saliva nel cielo, 
tutto inondato di placido albore.

Ma un tranquillo colore, quasi da alba, può causare un mancamento? E, mi rivolgo a chi di voi è studente. Per favore non scrivete "a traverso" nei temi d'italiano - soprattutto se siete laziali o siciliani e vivete in luoghi dove, tradizionalmente, si raddoppiano le consonanti. Non "deliziate" i prof. dicendo: "Lo ha scritto Pirandello". Già mi "delizio" con errori d'italiano in compiti e verifiche scritte d'inglese e di tedesco...

Ma torniamo a quanto scrive l'autore agrigentino. Il cane fa la guardia a Batà, mentre Sidora fugge, nella notte ancora alta, tutta soffusa dal chiarore della luna. Scappa dalla madre e le dice, con le tre parole che danno il titolo alla novella: - Il male di luna! il male di luna! 

Batà racconta ad alcune comari il perché della sua reazione e del suo comportamento. Tutto sembra risolversi. Quando farà la luna, verrò giù io, con Saro... dice la madre a Sidora. Ed io non vi dico chi è Saro. Basta leggere questa novella, molto descrittiva e "raccontata". 

A questo punto la luna diventa, quindi, persino esile: la rivide infine tenera, esile nel cielo ancora crepuscolare, e a mano a mano, di nuovo crescere sempre di più. Batà parla di luna con le corna - e non ne avevo mai sentito parlare. Lui allungava anche il collo per vedere se dietro le alture della Crocca non spuntasse la faccia spaventosa della luna. Ebbene, a mio parere questa faccia dell'astro è un'immagine soggettiva del protagonista, ma il racconto è ambiguo e sembra anche un po' che l'io narrante condivida l'opinione con il suo personaggio. 

Infine la luna, in questa situazione di dolore, sembra diventare allegra: se di là tanto male dava al marito, di qua pareva ridesse, beata e dispettosa, della mancata vendetta della moglie. Che non vi spiego; leggete l'opera. 

E, francamente, mi risulta difficile un'attualizzazione dell'opera: forse l'effetto potente della luna sui destini umani mi fa pensare alle fase lunari. Magari i protagonisti potrebbero essere una coppia giovane di oggi che si è sposata "alla leggera", come purtroppo oggi accade spesso, e rischia la separazione ed il divorzio. Magari la luna non ha un ruolo preponderante nella relazione della coppia, ma "vigila" sulle loro difficoltà ed i loro dolori. Magari uno dei personaggi ha difficoltà affettive per cui ha numerose separazioni alle spalle. E, magari, chissà, può trovare un aiuto - ma non lo sapremo fino alla fine - negli umili consigli di una persona che lo ha conosciuto molto poco, ma vuole provare ad aiutarlo, ad avere una relazione d'amore che lo prenda per sempre. Magari sullo sfondo di una realtà politica e sociale difficilissima che c'è ed è vissuta in tutto il suo dolore.     

In conclusione purtroppo non ho con me il libro e non posso citarvi l'altro testo, l'ultimo, ma mi impegno a pubblicare citazioni nelle prossime settimane. Ed anche a provare a pensare come si potrebbero percorrere nuovi percorsi, scrivere nuove parole fondate sui passaggi pirandelliani che citerò. E vedremo dove "oseremo" arrivare.


Quali musiche, quali classici musicali abbinare a queste parole?

I Giganti della montagna. Andranno in scena nella stagione 2018/2019 del Piccolo Teatro di Milano con Gabriele Lavia.


Un attore che non mi è molto simpatico.


Vedremo chi saranno gli altri protagonisti dal 27 febbraio al 10 marzo 2019.

Andò, Emma Dante, Vittorini. Ci saranno anche La tempesta di William Shakespeare con la regia di Roberto Andò e Renato Carpentieri nel ruolo di Prospero dal 14 al 26 maggio 2019; uno spettacolo di Emma Dante, La scortecata dal Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile, dal 2 al 14 aprile 2019; ma anche Uomini e no da Elio Vittorini secondo Michele Santeramo e con la regia di Carmelo Rifici dal 13 al 23 novembre 2018.

Andò e Pirrotta. Ha debuttato alla Sacrestia di San Nicolò a Catania lo spettacolo teatrale Storia di un oblio di Roberto Andò con l'attore palermitano Vincenzo Pirrotta, tratto dall'omonimo racconto di Laurent Mauvignier. Riuscirò a vedere quest'opera tragica? Se sì, speriamo che non sia molto noiosa... Come sembra essere nell'articolo Morire in un supermarket: voci per non dimenticare di Franco Cordelli sul Corriere della sera...    

Sciascia, Tomasi di Lampedusa, Guccione e Stefano Bucci 

Avevo letto un articolo di Stefano Bucci intitolato Tra cielo e mare, le armonie «piatte» di Piero Guccione. Spero di riuscire a trovare le citazioni di Leonardo Sciascia su questo artista siciliano. 

Francobollo. Intanto ho trovato alcune pagine che ho salvato nella mia lista Leonardo Sciascia #CMLibri su CMLibri @ StumbleUpon. Mi è piaciuto il francobollo con un incisione proprio di Guccione con il Ritratto dello scrittore della mia provincia. Color argilla e quadratini. Severo. 

Il Gattopardo e Guccione. Sciascia avrebbe anche scritto sull'opera di Tomasi e cercherò il testo.  
 
 
 
Oppure cercherò le acqueforti di Bruno Caruso per il Mare colore del vino del 1984. 
 
 
 
O i testi di Leonardo Sciascia su Santo Marino e Giovanni Verga; 
 
 
 
su Vitaliano Brancati e Jean Calogero; 
 
 
 
su Giuseppe Modica e Michele Amari. 
 
 
 
O i  Dipinti per “Il gattopardo” dello scrittore racalmutese o i «ladri di luce» di Gesualdo Bufalino (i fotografi Ferdinando Scianna e Giuseppe Leone). 
 
 
 
Mi risulta, invece, più facile cercarvi «Il sole è la morte» da Il Gattopardo.    
 
 
 
I pupi siciliani e l'«Orlando furioso» di Ludovico Ariosto 

Che bello vedere i pupi della mia regione, della compagnia palermitana di Enzo Mancuso, e, dietro di loro, il tempio di Giunone di Agrigento. 



E stasera è abbastanza tardi e domani, sabato, e domenica la biblioteca sarà chiusa. Spero entro lunedì o martedì di citarvi un passo che mi colpirà da quest'opera di Ariosto. Se volete citato un passo in particolare chiedete pure e, magari, spiegatemi anche il perché. Ogni suggerimento è benvenuto e ben accolto. 

Infine in bocca al lupo all'associazione teatrale e culturale Carlo Magno. Non deve, forse, essere sempre semplice fare questo lavoro. O, almeno, così si dice. 

Sofocle. Orazio Alba al Giardino della Kolymbetra di Agrigento. Ha recitato in "Edipo Cuntu", dall'Edipo Re di Sofocle.




 

 
 Calipso e l’«Odissea» di Omero, 
un po' - ma poco - una «telenovela» dell'antica Grecia?

Calipso e l’«Odissea» di Omero? Sto leggendo quest'opera così importante e, credo, dovrei essere arrivato al Libro quinto. Finora ho trovato pochi riferimenti. Uno nei primi versi, che avevo quasi dimenticato (Libro primo), in cui è descritta come ninfa possente, chiara tra le dee e figlia di Atlante, pericoloso. Situazione oggi da telenovela, soao opera, fiction o da giornale scandalistico - forse. Ma Omero è Omero, un artista.

 Questi «mariti»...

Lei, Calipso, è vogliosa d'averlo marito. Vive in una terra circondata dall'acqua, dov'è l'ombelico del mare, un'isola fitta di alberi. Lui, Ulisse, piange e vorrebbe morire, mentre lei sempre l'incanta con tenere e maliose parole, perché si dimentichi d'Itaca.


Poi la dea ritorna nel Libro quarto ed ho letto il riferimento dopo avere visto il documentario del video qui sotto. Mi si era accesa la lampadina ed ho ricordato subito questi riferimenti audiovisivi. Parla, se ricordo bene, Menelao:

Il figlio di Laerte, che abita ad Itaca!
L'ho visto versare pianto copioso, su un'isola,
nelle dimore della ninfa Calipso, che lo trattiene
per forza: costui non può giungere nella sua patria.

Più o meno tutto ciò è ripetuto all'inizio del Libro quinto e... ho scoperto di essere arrivato qui con la mia lettura. Atena aggiunge che Ulisse soffre aspri tormenti. Vedremo e, magari, ve ne scriverò. Finora Calipso non mi è né antipatica né simpatica. Obbligare non è il massimo, ma comprendo i suoi tormenti amorosi, se sono tali.   









Video. Che bel particolare, probabilmente al minuto cinquanta, nelle immagini che seguono su questo personaggio della ninfa, su questo grande classico della letteratura greca, sullo Stretto di Gibilterra e il documentario «Sulla scia di Ulisse». E si parla dello studioso Victor Bérard, autore di «Calypso et la mer de l'Atlantide» in «Les navigations d'Ulysse»:


Video girato al tempio di Giunone, Valle dei Templi di Agrigento, al Festival del cinema archeologico.

E i delfini giocosi

Ancora il mare. Ricordi antichi di Cervo Rosso - Pietro Del Beato

Emozione con questa poesia che sto cercando di salvare su CMLibri su StumbleUpon. Complimenti a lui per l'immagine dei giocosi delfini e per il riferimento alla vecchiaia. E ci sono il primo sole, un cuore dai lenti battiti, gli infiniti silenzi, il tormentoso decadimento della vecchiezza e l'ultimo sonno conclusivo.

Giancarlo Cattaneo, Mario De Santis, 
Maurizio Rossato, Parole note Live

Il posto del genere a cui fa riferimento Giancarlo Cattaneo nel video è il tempio di Giunone, qui alla Valle dei Templi di Agrigento, nella mia città. Numerose le poesie citate nel corso della serata e spero di riuscire prima o poi a citarvene qualcuna che mi ha colpito, impressionato. Peccato non dicessero i titoli. Ma il vostro buon Calogero con il tempo riuscirà a citarvele. Volere è potere... Del resto vi preannuncio che c'erano numerose poesie d'amore - anche l'amore triste, la delusione amorosa - e dedicate alle donne. Forse mancava l'amore violento, passionale ed anche oltre. E stupisce per chi sa essere ironico e sa anche mostrare tutta la realtà, ma proprio tutta. Dopo tutto non sempre si ride.


Vi piacciono i colori viola ed azzurro dell'illuminazione degli alberi? E, purtroppo, la stupidità umana raggiunge livelli stratosferici. Quanto soffrirà un'agave, vicino a questo tempio, deturpata da incisioni. Il Parco Valle dei Templi non potrebbe piantare un cartello in cui invita a rispettare questa pianta e a non incidere scritte? Con la scritta Piantiamola! ad esempio.



E non ho mai ascoltato questo programma di Radio Capital sulla poesia e sulle poesie e non credo lo farò dopo avere visto questo spettacolo. E voi? Lo avete mai ascoltato? Avete assistito allo spettacolo ad Agrigento o in qualche altra città?

#Iside Una statua che raffigura questa dea in mostra temporanea alla Casa Barbadoro della Valle dei Templi di Agrigento.

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Ed avete visto anche le mie foto con quest'opera d'arte su CMViaggi Blog su Facebook e su CMViaggi su Instagram
 
 
 
Chissà com'era questa statua nell'antichità.


E potete leggere moltissimo altro tramite il tag Instagram.
 
 

In bici ad Agrigento. Tempio di Giunone, Valle dei Templi.

 La passeggiata cicloturistica davanti al tempio di Giunone di Agrigento

Mare azzurro e verde... La foto con la Scala dei Turchi. Estate 2015. Ricordi.


E siete mai stati in Grecia, su qualche isola greca? Se sì, quale?

Scala dei Turchi, scogli dello Zito e della Zita, faro di Capo Rossello. Cinque foto. Zito e Zita uguale fidanzato e fidanzata in siciliano. Tutto nella mia provincia di Agrigento. Due foto da un belvedere con una prospettiva completamente differente di questi scogli e della Scala. Un bellissimo tramonto (tre foto). Due foto con il faro. Maggiori particolari su quella serata qui.
 
Il mare di Agrigento al tramonto a Cannatello, San Leone. Come vi sembrano le prospettive in questa foto che ho scattato il giorno di Natale e condiviso su CMViaggi @ Twitter


Tramonto e mare a Maddalusa - San Leone, Agrigento. www.CMViaggi.blogspot.com I vostri tramonti più belli? Magari...
Posted by CMViaggi - Blog on Venerdì 25 dicembre 2015



#TramontiSuggestivi Ed i colori?



I vostri tramonti più belli?

Tramonto e mar Mediterraneo a Maddalusa - San Leone, Agrigento....
Posted by CMViaggi - Blog on Sabato 26 dicembre 2015

Avevate scattato foto che forse volete condividere?





Veliero e treno a Porto Empedocle, la Torre Carlo V e un libro di Stefano Bucci. Qui vicino ai laghi di Como e di Lugano, dove sono stato nel 2016, ricordavo il cielo siciliano del porto di Empedocle (foto su CMViaggi @ Facebook).

  




Ed il mare. Mai visto un veliero? Ed un cielo con nuvole simili, bianche e grigie?



#TorreCarloV. La Torre Carlo V di Porto Empedocle qui.



Ero vicino alla locale Biblioteca comunale.



Avevo letto una recensione del libro I veri amori sono diversi di Stefano Bucci.


Indizio su CMLibri @ Facebook e su CMViaggi @ Twitter. Come si chiama questo monumento? Dove? www.CMLibri.blogspot.com www.CMViaggi.blogspot.com #CMLibri  #CMViaggi #Monumenti #Indizi #Giornali #Giornale
Posted by CMViaggi - Blog on Venerdì 9 ottobre 2015

L'autotrenino ed il vagoncino alla stazione ferroviaria di Porto Empedocle (Ag).


 Video qui.






Ed avete mai viaggiato sulla Transiberianaditalia - sì, parola scritta tutta unita - sull'Appennino, fra Rivisondoli e Pescocostanzo? Una foto qui.

Un "viaggio" mancato...
Fuochi d'artificio e Festa della Madonna 
del Carmine di Porto Empedocle

Forse sarei dovuto andare al porto di Porto Empedocle, per godermi e farvi vedere i fuochi più da vicino. Ma ero stanco quella sera dopo settimane di movimento. E la benzina costa. Ma godetevi il video con i suoi suoni e le luci in cielo.




Quanto alle torri fumarie della centrale elettrica non  piacciono neanche a me. Soprattutto dopo i lavori che le hanno fatte diventare più luminose ed appariscenti.  

La Biblioteca Lucchesiana e la cappella 
di San Bartolomeo della cattedrale di Agrigento

Un viaggio - brevissimo percorso che parte dalla Biblioteca Lucchesiana (foto e testo su CMLibri) e si conclude al Duomo di Agrigento. Avete mai visto il francobollo su questa biblioteca, tempio della cultura libraria "religiosamente" e "cattolicamente" laica? Io sì, rispondendo ad un cinguettìo su questo monumento e sulla biblioteca Vittorio Emanuele III di Napoli. Ma in quest'ultima non sono mai stato. A Napoli ero stato anni fa, ma recentemente soltanto a Formia e Gaeta e nel Lazio.   




Duomo - Gli archi e l'affresco della cappella di San Bartolomeo. Sono belli gli archi di questo gioiellino, forse non molto appariscente. O no? E peccato che non si veda molto degli affreschi.









Ma, non avendo trovato molto in rete, prometto che mi documenterò in biblioteca...

Archeologia preistorica agrigentina. I rituali funerari in provincia di Agrigento ed in Sicilia.

#CMRicette

Cannolo e cannolicchio. Eccoli qui.  Twitter, Facebook e Swarm.


La pasta del cannolicchio era un po' molle. Il cannolo siciliano era da goduria.

Cannolo di Piana, hamburger di tonno delle Egadi 
e grani antichi, 
panino persiano, sarde a beccafico

Non soltanto il cannolo di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo... Eccoli qui

Capra girgentana. Ieri pomeriggio e ieri sera - 22 luglio 2018 - sono stato in un agriturismo nelle campagne di Raffadali, in provincia di Agrigento. Vi farò vedere le foto di quest'animale che ha avuto l'onore di nutrire Zeus nella leggenda.

Un animale caratterizzato dalle corna attorcigliate, come vedrete nelle immagini. Quanto alle origini c'era un cartello esplicativo molto interessante, che fa risalire questa razza ad un'altra razza. Dell'Afghanistan, se ricordo bene...

Ed ho anche avuto l'onore di bere il latte! A me non piace troppo, ma ognuno ha i suoi gusti ed il sapore è notevolmente diverso rispetto a quello del latte tradizionale. A quanto sembra, peraltro, questo latte sarebbe simile al latte materno delle donne. Quanto alle caratteristiche del quadrupede vi posso aggiungere che ho fatto proprio due domande all'allevatrice sulle corna di capre e caprette e su due ghiandoline che potete notare sotto il muso. Le due protuberanze sarebbero, appunto, ghiandole e le corna crescono con l'età. I piccolini e le piccoline avevano le corna piccole.   

Infine cena stupenda con i prodotti dell'agriturismo, anche delle capre! E, ancor prima, mungitura delle capre. Peccato che il mio telefonino si sia scaricato abbastanza presto ieri pomeriggio... Non so se lì ci sia la vendita del latte di questa capra, presidio Slow Food, ma sicuramente si può mangiare molto bene.

Agrumi, vini e folklore. Crêpes agli agrumi flambé, vini siciliani e gruppi folkloristici a Siculiana.

Prodotti tipici siciliani a Licata. Al Melt Fest.

Festa di San Calogero a Porto Empedocle. 2018.


Festa di San Calogero 2015 a Porto Empedocle from Calogero Mira on Vimeo.

In provincia di Agrigento. www.CMViaggi.blogspot.com



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Trapani, il sale marino e le chiese del Collegio dei Gesuiti e di San Pietro. E passiamo al sale marino di Trapani, che non ho ancora assaggiato lì.



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Così come non sono stato in Puglia ad assaggiare le patate Sieglinda pugliesi, nello Sri Lanka per il pepe bianco, in India per il curry. Ma me li sono goduti con il vino balsamico al Carroponte, allo Streeat Food Truck Festival di Sesto San Giovanni (Mi). 

#ChieseTrapani Da qualche giorno avevo preso l'abitudine di romanzare i miei testi sul blog, anche questa volta. Forse perché scrivevo anche il blog CMLibri. E quindi cominciai così:

Me davanti all'ingresso della chiesa del Collegio dei Gesuiti. Ma sì, avevo un bell'aspetto dopo tutto. Forse ero migliorato; quando ero più piccolo credevo di essere meno fotogenico. Ma la preoccupazione in questi giorni, chiamiamola così, era che avevo poco tempo. Non avrei, dunque, pubblicato sul mio blog le foto di CMViaggi @ Facebook, Google+,  Flickr e Pinterest. Me ne sarei occupato fra circa una settimana, forse anche di più, per impegni.

Avevo numerose domande per i miei lettori nella testa: vi sposereste lì - in questa chiesa oppure ad Erice? Ma mi fermai alla prima domanda. Passando dai matrimoni fra uomo e donna, pensai, alle unioni civili omosessuali - fra due uomini o fra due donne - credo che Trapani sia una bella città con luoghi laici molto suggestivi. Laici, con tutto il rispetto per i luoghi religiosi, cattolici. Ah, gli angeli!



Il giorno dopo trovai qualche minuto per dedicarmi a #CMViaggiSicilia su Facebook con le foto davanti a questa chiesa nonché altre dentro la chiesa di San Pietro.



Trapani: i palazzi Senatorio o Cavarretta e Lucatelli, le chiese del Collegio dei Gesuiti, di San Pietro ed, infine, di...
Posted by CMViaggi - Blog on Lunedì 10 agosto 2015

www.CMViaggi.blogspot.com #CMViaggi #CMViaggiSicilia #CMItaliaViaggi #CMEuViaggiPalermo: Cattedrale e Palazzo dei...
Posted by CMViaggi - Blog on Lunedì 10 agosto 2015
 

Maestosa, riflettei, con i colori rosa ed oro. O no? Sicuramente Trapani, lo avevo visto in quel mio giorno di vacanza, aveva adottato uno stupendo stile di design della comunicazione per il suo Luglio Trapanese, come avevo potuto vedere lungo il corso accanto a queste chiese. E mi venne in mente una seconda domanda per i miei lettori: avete visto lì dentro l'organo Francesco La Grassa? Buona musica alla chiesa di San Pietro a Trapani!



E quella volta non ero stato a Petrosino, sempre in provincia, ma soltanto a Trapani. A me non piace fare attività da sub, ma ci sarebbe chi vi dedica il suo tempo lì - avevo scoperto in una pagina che avevo linkato su CMViaggi @ StumbleUpon. Però mi piace mangiare pesci come l'astice o l'aragosta. 




E che video avevo girato con i palazzi Senatorio e Lucatelli, la ceramica trapanese, queste chiese e la chiesa del Carminello, in piazza San Domenico. Lo avevo pubblicato nell'album #CMViaggiSicilia su CMViaggi @ You Tube.


Come era stato davvero emozionante quel luglio. Intanto preparavo l'esame per guida turistica. Il programma archeologico prevedeva la grotta di Cala Genovese; a Marsala il parco archeologico di Lilibeo (topografia ed impianto urbano, le mura e i fossati, il porto), il sepolcro di Crispia Salvia, la grotta della Sibilla ed il notissimo Museo di Baglio Anselmi; a Mozia il santuario di Cappiddazzu, il tophet e la necropoli arcaica, i notissimi Museo archeologico Whitaker e lo Stagnone, la necropoli di Birgi e l'isola (topografia ed aree di scavo, le mura e l'abitato).

Non poteva mancare nel programma il parco archeologico di Segesta (topografia del sito, l'impianto urbano, l'agorà, l'abitato, le mura, la porta di valle). C'era il teatro, ma c'erano anche il santuario arcaico ed il castello medievale, la moschea, la grotta Vanella ed il santuario di Contrada Mango. Storia? Gli Elimi - origine e sistema insediativo.

Altro parco archeologico noto a Selinunte (topografia del sito, impianto urbano, l'abitato dell'cropoli e di Manuzza, l'agorà, i templi ed i santuari dell'Acropoli, i templi della collina orientale, il santuario della Malophoros ed il tempio M; le mura, il sistema difensivo di Porta Nord ed i porti). E le Cave di Cusa.



Passando dall'archeologia alle tradizioni religiose da non dimenticare la Settimana Santa ed i Misteri di Trapani, ma c'erano anche i Misteri di Erice, le Veroniche, i Misteri di Marsala, l'Aurora di Castelvetrano (Tp - provincia di Trapani), la festa ed il pellegrinaggio della Madonna di Trapani; San Giuseppe a Salemi con gli altari di pane; San Biagio a Salemi; Maria Santissima dei Miracoli ad Alcamo; il festino di San Vito a Mazara del Vallo; la Madonna di Tagliavia a Vita; Maria Santissima di Custonaci; rievocazione storica della Madonna del Soccorso a Castellammare del Golfo; Maria Santissima della Cava a Marsala; il Crocifisso a Calatafimi; il pellegrinaggio di Maria Santissima dell'Alto ad Alcamo.



Ero stato a vedere il Presepe vivente di Custonaci e c'era anche la Balata di Baida. 
 
 
 
Avevo anche cucinato con l'aglio di Nubia ed il pane di Tumminia (di grano saraceno). 
 
 
 
E volevo andare al Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, magari nel 2016. 
 
 
 
In programma anche la cucina d'eccellenza con le busiate e le cassatelle. 
 
 
 
E le Orestiadi di Gibellina e la Settimana di musica medievale e rinascimentale di Erice.



Non conoscevo, invece, la Festa dello Squartucciato di Poggioreale, mentre mi erano noti l'Ex Stabilimento Florio di Favignana e le saline di Trapani, ma anche la produzione del sale a Marsala. Agricoltura in aggiunta? L'aglio di Paceco, le vigne a Marsala, Alcamo e nel Belice e le olive di Castelvetrano.

Gambero rosso di Mazara. La paella o il cous cous al gambero rosso di Mazara, la Zabbina, le stigghiole ed il «mio» suino nero dei Nebrodi al Mazara Food Fest.

Palermo - Palazzo dei Normanni e le statue del Duomo. L'ingresso del palazzo, ora sede dell'Ars, l'Assemblea Regionale Siciliana.  Il bello della Sicilia multiculturale, no? Avevo risposto a cinguettii - uno sul Golfo di Palermo, inquadrato dalla trasmissione di Donatella Bianchi, ed un altro su un altro momento della domenica, non quello del Signore, bensì del calcio. Un cinguettìo sul Palermo Calcio e su Maxi Lopez, oltre che sul Torino Calcio e sul Parco del Valentino. 




 Ed il Duomo il buono della città e della regione?






Statua all'angolo. E le torri.

#CMViaggiSport

Passeggiando al tempio di Giunone ed alla Valle dei Templi di Agrigento con il Lions Club Agrigento Host. 

Scherma. E la Sicilia è anche sport...




Ecco cosa scrivo qui di Giorgio Avola e di Daniele Garozzo (fioretto a squadre ai Mondiali di Wuxi, in Cina)...   
 
 
 
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Ps - Potete leggere moltissimo altro tramite il tag Dipinti.

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